TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA


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DEVOZIONI VERE O FALSE



90. Esposte queste cinque verità, bisogna ora finalmente fare una buona scelta della vera devozione alla Santa Vergine, poiché vi sono delle false devozioni che è facile prendere come vere. Il demonio, come un falsario e ingannatore sperimentato, ha già raggirato e fatto perdere tante anime con una falsa devozione alla Santa Vergine; e ogni giorno, nella sua diabolica esperienza, si dà da fare per perderne molte altre, illudendole e facendole addormentare nel peccato, con il pretesto di qualche preghiera, recitata male, e di qualche pratica esteriore da lui suggerita. Come un falsario non contraffa di solito che l'oro e l'argento e solo raramente gli altri metalli, perché non ne vale la pena, così lo spirito maligno non falsifica tante altre devozioni, ma quelle di Gesù e di Maria, cioè la devozione all'Eucaristia e quella mariana, perché queste rappresentano ciò che l'oro e l'argento sono in confronto agli altri metalli.


91. E' dunque molto importante conoscere anzitutto le false devozioni alla Vergine Santa per evitarle, e quella vera per abbracciarla. In secondo luogo, tra le tante e diverse pratiche della vera devozione alla Santa Vergine, bisogna conoscere quella che è la più perfetta e gradita alla Santa Vergine, la più gloriosa per Dio e la più santificante per noi, per impegnarci a viverla.


92. Ho trovato sette specie di false devozioni alla Santa Vergine: 1°. i devoti critici; 2°. i devoti scrupolosi; 3°. i devoti esteriori; 4°. i devoti presuntuosi; 5°. i devoti incostanti; 6°. i devoti ipocriti; 7°. i devoti interessati.


93. I devoti critici sono di solito degli intellettuali orgogliosi, spiriti forti e presuntuosi, che hanno in fondo una certa devozione alla Santa Vergine, ma che criticano quasi tutte le pratiche di essa che le persone semplici rivolgono semplicemente e santamente a questa buona Madre. Le criticano perché tali pratiche non sono di loro gusto; mettono in dubbio tutti i miracoli e i racconti riportati da autori degni di fede, o tratte dalle cronache degli ordini religiosi, che testimoniano le misericordie e la potenza della Vergine Santa; guardano con fastidio le persone semplici e umili inginocchi davanti a un altare, o ad un'immagine della Vergine, a volte in un angolo della strada, per pregare Dio; e li accusano pure di idolatria, come se adorassero il legno o la pietra; dicono che - per quanto li riguarda - non amano per nulla queste devozioni esteriori e che non sono così deboli di spirito da aggiungere alla fede tutti quei racconti e storielle circa la Santa Vergine. Quando vengono poi riferite loro le lodi meravigliose che i santi Padri tributano alla Vergine Santa, essi rispondono dicendo che quelli hanno parlato da oratori, esagerando, oppure ne danno una loro spiegazione alterata. Questa specie di falsi devoti e di persone orgogliose e mondane è molto da temere; essi fanno un torto enorme alla Vergine Santa e riescono ad allontanare il popolo, con il pretesto di estirparne gli abusi


94. I devoti scrupolosi sono persone che temono di disonorare il Figlio onorando la Madre, di abbassare l'uno elevando l'altra. Non sanno accettare che vengano attribuite alla Santa Vergine le lodi giustissime che le hanno dato i santi Padri; accettano con difficoltà che vi sia più gente inginocchiata davanti all'altare della Santa Vergine che davanti al Santissimo Sacramento, come se l'uno fosse contro l'altro, come se coloro che pregano la Santa Vergine non pregassero Gesù Cristo per mezzo di lei! Non vogliono che si parli Spesso della Vergine Santa e che ci si rivolga a lei tanto di frequente. Ecco alcune loro affermazioni ricorrenti: A che servono tanti Rosari, tante confraternite e tante pratiche esteriori di devozione mariana? Quanta ignoranza in questi casi! Si mette in ridicolo la nostra fede! Parlatemi di chi è devoto di Gesù Cristo (e lo nominano senza scoprirsi il capo, lo dico tra Parentesi): bisogna ricorrere a Gesù Cristo, è lui il nostro unico mediatore; bisogna pregare Gesù Cristo, ecco ciò che è serio! Quanto essi dicono è vero da una parte, ma l'applicazione che ne fanno, per impedire la devozione alla Santa Vergine, è molto pericolosa; è un tranello del demonio, con il pretesto di un bene maggiore; infatti non si onora di più Gesù Cristo che quando si onora molto la Santa Vergine; si onora lei allo scopo di onorare più perfettamente Gesù Cristo; si va infatti a lei come alla strada per giungere al traguardo del cammino, che è Gesù.


95. La Santa Chiesa, con lo Spirito Santo, benedice prima la Santa Vergine e poi Gesù Cristo: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù». Non perché la Santa Vergine sia, più di Gesù Cristo, o uguale a lui: sarebbe un'eresia intollerabile; ma è che per benedire più perfettamente Gesù Cristo, bisogna prima benedire Maria. Diciamo dunque con tutti i veri devoti della Vergine Santa, contro questi falsi devoti scrupolosi: «O Maria, tu sei benedetta tra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo, Gesù».


96. I devoti esteriori sono persone che fanno consistere tutta la devozione alla Santa Vergine nelle pratiche esteriori; esse non gustano che l'esteriore della devozione alla Santa Vergine, perché non hanno uno spirito interiore; recitano molti Rosari, ma in fretta; ascoltano molte Messe, ma senza attenzione; vanno alle processioni, ma senza devozione; si iscrivono a tutte le confraternite, ma senza cambiare vita, senza vincere le loro passioni e senza giungere a imitare le virtù di questa Vergine santissima. Non amano che l'aspetto sensibile della devozione, senza gustarne la sostanza; se non trovano gusto sensibile nelle loro pratiche, credono che non siano efficaci e se ne distaccano, le abbandonano, o le fanno a capriccio. Il mondo è pieno di questa specie di devoti esteriori e nessuno più di loro critica le persone di orazione, che si applicano all'interiore come all'essenziale, senza disprezzare l'esteriore di modestia, che sempre accompagna la vera devozione.


97. I devoti presuntuosi sono dei peccatori abbandonati alle proprie passioni, o degli amanti del mondo, i quali, sotto il bel nome di cristiani e di devoti della Santa Vergine, nascondono l'orgoglio, o l'avarizia, o l'impurità, o l'ubriachezza, o la collera, o la bestemmia, o la maldicenza o l’ingiustizia, ecc. Essi dormono tranquilli nelle loro cattive abitudini, senza sforzarsi molto per correggersi, con la scusa che sono devoti della Vergine e pensano che Dio li perdonerà e che non moriranno senza essersi confessati e che non andranno dannati perché recitano il Rosario, digiunano il sabato, sono iscritti la confraternita del Santo Rosario o a quella dello Scapolare, o perché sono membri di un'associazione, o portano l'abitino o la catenella della Santa Vergine, ecc. Quando si dice loro che questa devozione non è che una illusione del demonio e una pericolosa presunzione, capace di perderli, essi non lo vogliono credere; rispondono che Dio è buono e misericordioso, che non ci ha creati per dannarci e che non c'è uomo che non pecchi; dicono che non moriranno senza confessarsi e che un buon mea culpa in punto di morte basterà; e aggiungono che in più sono devoti della Santa Vergine, portano lo scapolare e recitano in suo onore ogni giorno sette Pater e sette Ave fedelmente e senza ostentazione, e anzi ogni tanto recitano pure il Rosario e l'ufficio della Santa Vergine e che digiunano, ecc. A conferma di quanto dicono e per accecarsi ancor più, raccontano qualche episodio, sentito o letto sui libri, non importa loro se vero o falso, in cui si dice di qualcuno, morto in peccato mortale e senza confessarsi, e che, avendo in vita recitato qualche preghiera o compiuto qualche pratica di devozione alla Santa Vergine, sarebbe stato fatto risuscitare per confessarsi, o che la sua anima sarebbe rimasta miracolosamente nel corpo fino a che non avesse potuto confessarsi, oppure che, per la misericordia della Vergine Santa, abbia ottenuto da Dio, in punto di morte, la contrizione e il perdono dei suoi peccati e con questo sia stato salvato. E concludono dicendo che sperano la stessa cosa per loro stessi.


98. Nulla, nel cristianesimo, è più condannabile di una simile presunzione diabolica; come si può dire infatti di amare e onorare davvero la Santa Vergine, quando a causa dei propri peccati, si continua a colpire, a trafiggere, a mettere in croce e ad offendere senza pietà Gesù Cristo suo Figlio? Se Maria si facesse un dovere di salvare con la sua misericordia simili persone, sarebbe come se autorizzasse la colpa e contribuisse ad oltraggiare e a crocifiggere il Figlio suo; chi oserebbe mai pensare questo?


99. Io sono convinto che se si abusa in questo modo della devozione alla Santa Vergine, che è la più santa e la più solida delle devozioni, dopo quella a Gesù Cristo Signore, si commette un orribile sacrilegio, il più grave e meno perdonabile, dopo quello della Comunione ricevuta indegnamente. Ammetto che per essere un vero devoto della Vergine Santa, non è strettamente necessario essere cosi santo da evitare ogni peccato, anche se ciò sarebbe augurabile, ma - si noti bene ciò che dico - bisogna almeno: 1°. essere sinceramente decisi ad evitare almeno tutti i peccati mortali, che offendono tanto la Madre quanto il Figlio; 2°. sforzarsi di evitare ogni altro peccato; 3°. iscriversi alle confraternite, recitare il Rosario o altre preghiere, digiunare il sabato, ecc.


100. Tutto questo è mirabilmente utile alla conversione di un peccatore, anche indurito. Se tu che leggi fossi uno di questi, se avessi pure un piede sull'abisso, io ti consiglio queste pratiche, ma a condizione che tu compia tali buone opere con l'intenzione di ottenere da Dio, per intercessione della Vergine Santa, la grazia della contrizione e del perdono dei tuoi peccati e per vincere le tue cattive abitudini, e non per rimanere pigramente nello stato di peccato, resistendo ai rimorsi di coscienza, all'esempio di Gesù Cristo e dei santi e agli insegnamenti del santo Vangelo.


101. I devoti incostanti sono coloro che manifestano devozione alla Santa Vergine solo a intervalli e in modo volubile: ora sono fervorosi e ora tiepidi; ora sembrano pronti a tutto per servirla e poco dopo non sono più gli stessi. A un momento vorrebbero abbracciare tutte le pratiche di devozione alla Santa Vergine, dare il nome a tutte le confraternite, e poi non ne praticano per nulla le regole con fedeltà; cambiano come la luna, e Maria li mette sotto i suoi piedi come questa, perché sono instabili e non meritano di essere posti tra i servitori di questa Vergine fedele, i quali invece hanno come divisa la fedeltà e la costanza. Piuttosto che caricarsi di tante preghiere e pratiche di devozione, è meglio farne poche con amore e perseveranza, resistendo al mondo, al demonio e alla carne.


102. Vi sono altri falsi devoti della Vergine Santa che sono gli ipocriti. Questi coprono i loro peccati e le cattive abitudini sotto il manto di questa Vergine fedele, per apparire agli occhi degli altri diversi da quello che sono.


103. Un'altra categoria sono i devoti interessati, i quali ricorrono alla Vergine Santa solo per vincere qualche processo, o per evitare un pericolo, guarire da una malattia, o per qualche altro bisogno di questo genere; senza queste circostanze la dimenticherebbero. Gli uni e gli altri sono falsi devoti, senza valore davanti a Dio e alla sua santa Madre.


104. Facciamo dunque bene attenzione per non essere nel numero dei devoti critici, che non credono a nulla e criticano tutto; né dei devoti scrupolosi, che temono di essere troppo devoti della Santa Vergine in rapporto a Gesù Cristo; né dei devoti esteriori, che fanno consistere tutta la devozione in pratiche esteriori; né dei devoti presuntuosi, che con il pretesto della loro falsa devozione alla Santa Vergine marciscono nel peccato; né dei devoti incostanti, che cambiano con leggerezza le loro pratiche di devozione, o alla prima tentazione le abbandonano del tutto; né dei devoti ipocriti, che si iscrivono alle confraternite e portano le insegne della Vergine Santa per farsi credere buoni; né infine dei devoti interessati, che ricorrono alla Vergine Santa solo per essere liberati dai mali del corpo, o per ottenere dei beni temporali.


105. Dopo aver smascherato e condannato le false devozioni alla Santa Vergine, bisogna ora brevemente descrivere quella vera, che invece è: 1°. interiore; 2°. tenera; 3°. santa; 4°. costante; 5° disinteressata.


106. In primo luogo, una vera devozione alla Santa Vergine è interiore, cioè proviene dallo spirito e dal cuore e deriva dalla stima che si ha per la Santa Vergine, dalla profonda consapevolezza delle sue grandezze e dall'amore che le si porta.


107. In secondo luogo, una devozione vera è tenera, cioè piena di fiducia nella Santa Vergine, come quella di un bambino nei confronti della sua buona mamma. Questo fa sì che un'anima ricorra a Maria e per tutti i propri bisogni, del corpo e dello spirito, con molta semplicità, confidenza e tenerezza; in ogni momento, in ogni luogo e per tutto, l'anima invoca l'aiuto della sua buona Madre: nei dubbi, per essere illuminata; negli smarrimenti, per ritrovare il cammino; nelle tentazioni, per essere sostenuta; nelle debolezze, per essere rinvigorita; nelle cadute, per essere rialzata; negli scoraggiamenti, per essere rincuorata; negli scrupoli, per esserne liberata; nelle croci, nelle fatiche e contrarietà della vita, per essere consolata. In ogni sorta di mali, del corpo e dello spirito, Maria è il suo soccorso ordinario, senza timore che questa buona Madre si senta disturbata, o che Gesù Cristo ne sia dispiaciuto.


108. In terzo luogo, la vera devozione alla Santa Vergine è santa, cioè deve condurre un'anima a evitare il peccato e a imitare le virtù della Vergine Santa, in particolare la sua umiltà profonda, la viva fede, l'obbedienza cieca, la continua orazione, la mortificazione universale, la purezza divina, l'ardente carità, la pazienza eroica, l'angelica dolcezza e la sapienza divina. Sono queste le dieci principali virtù della Vergine Santa.


109. In quarto luogo, la vera devozione alla Santa Vergine è costante. Essa stabilizza l'anima nel bene e la conduce a non abbandonare con facilità le sue pratiche di devozione. La rende coraggiosa nell'opporsi al mondo, con le sue mode e principi, alla carne, con le sue molestie e passioni, al demonio, con le sue tentazioni. In questo modo una persona veramente devota della Vergine Santa non è per nulla volubile, né afflitta, ne scrupolosa o timorosa. Non è che non cada, o che non possa a volte cambiare nelle espressioni sensibili della sua devozione; ma se cade, si rialza, tendendo la mano alla sua buona Madre; se perde ogni gusto, o diviene insensibile, non se ne dà pena: il giusto vive di fede, e il fedele devoto di Maria vive della fede di Gesù e di Maria e non dell'emozione sensibile del corpo.


110. In quinto luogo, la vera devozione alla Santa Vergine è disinteressata, cioè ispira ad un'anima di non cercare se stessa, ma Dio solo, nella sua santa Madre. Un autentico devoto di Maria non serve questa augusta Regina con intenzione di lucro e di interesse, né per un proprio vantaggio, temporale o eterno, corporale o spirituale, ma unicamente perché ella merita di essere servita, e in lei Dio solo. Precisamente, non ama Maria perché gli fa del bene, o perché spera di averne da lei, ma perché ella è degna di essere amata. Per questo egli la ama e la serve fedelmente, sia quando non prova gusto sensibile o si sente nell'aridità, sia quando ne gusta la dolcezza e il fervore sensibile; la ama allo stesso modo sul Calvario e alle nozze di Cana. Oh! com'è gradito e prezioso agli occhi di Dio e della sua santa Madre, il devoto di lei che non ricerca per nulla se stesso nei servizi che rende. Ma com’è raro trovarne oggi! Ed è perché non sia più così raro, che ho preso carta e penna per mettere per iscritto ciò che ho insegnato con frutto, in pubblico e in privato, nelle missioni che ho predicato durante parecchi anni.


111. Ho già detto molte cose sulla Santa Vergine, ma ne ho ancora molte da dire e ne tralascerò ancora un numero infinito, sia per ignoranza e incapacità, che per mancanza di tempo, nel proposito che ho di formare un vero devoto di Maria e autentico discepolo di Gesù Cristo.


112. Oh! quanto sarebbe spesa bene la mia fatica, se questo breve scritto, capitando fra le mani di un'anima per bene, veramente nata da Dio e da Maria, e «non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo», le scoprisse e ispirasse, con la grazia dello Spirito Santo, la grandezza e il valore di questa vera e solida devozione alla Santa Vergine che sto per esporre ora! Se sapessi che il mio sangue di peccatore potesse servire a far penetrare nei cuori le verità che scrivo in onore della mia cara Madre e regale Sovrana, di cui mi sento l'ultimo dei figli e schiavi, me ne servirei invece dell'inchiostro, per tracciare questi caratteri, nella speranza che ho di trovare delle anime buone, le quali sapranno - con la loro fedeltà alla pratica di devozione che voglio insegnare - compensare la mia cara Madre e Sovrana dei - danni subiti a causa della mia ingratitudine e infedeltà


113. Più che mai sono portato a credere e a sperare che si realizzi tutto ciò che ho profondamente impresso nel cuore, e che da molti anni vado chiedendo a Dio; cioè che presto o tardi la Santa Vergine avrà sempre più figli, servi e schiavi d'amore e che, per questo mezzo, Gesù Cristo, mio caro Signore, regnerà sempre più nei cuori


114. Prevedo molte belve arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica. Ma non importa! Anzi, tanto meglio! Questa previsione mi incoraggia e mi fa sperare un grande successo, cioè una grande schiera di valorosi e coraggiosi soldati di Gesù e di Maria, dell'uno e dell'altro sesso, per combattere il mondo, il demonio e la natura corrotta, nei tempi difficili che sempre più si avvicinano! «Chi legge comprenda». «Chi può capire, capisca».


115. Vi sono diverse pratiche interiori di vera devozione alla Santa Vergine. Ecco una sintesi delle principali. 1°. Onorarla come la degna Madre di Dio con il culto di iperduliha, cioè stimarla e onorarla più che tutti gli altri santi, come il capolavoro della grazia e la prima dopo Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo. 2°. Meditare sulle sue virtù, sui suoi privilegi e sul suo agire. 3°. Contemplare le sue grandezze. 4°. Esprimerle atti di amore, di lode e di ringraziamento. 5°. Invocarla di cuore. 6°. Offrirsi e unirsi a lei. 7°. Compiere le proprie azioni per essere a lei gradito. 8°. Iniziare, continuare e terminare ogni nostra azione per mezzo di lei, in lei, con lei e per lei, allo scopo di compierle per mezzo di Gesù Cristo, in Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, nostro ultimo fine. Spiegheremo poi questa ultima pratica.


116. La vera devozione alla Santa Vergine comprende anche diverse pratiche esteriori, di cui ecco le principali. 1°. Iscriversi alle sue confraternite ed entrare nelle sue associazioni. 2°. Entrare negli ordini e istituti religiosi fondati in suo onore. 3°. Proclamare le sue lodi. 4°. Fare elemosine, digiuni, e mortificazioni del corpo e dello spirito, in suo onore. 5°. Portare su di sè le sue insegne, come la corona del Rosario, lo scapolare, una catenella. 6°. Recitare con attenzione, devozione e semplicità il santo Rosario di quindici decine di Ave Maria, in onore dei quindici principali misteri di Gesù Cristo, o la corona di cinque decine, che è un terzo del Rosario, in onore dei cinque misteri della gioia, che sono: l'Annunciazione, la Visitazione, la Nascita di Gesù Cristo, la Purificazione e il Ritrovamento di Gesù al tempio; o in onore dei cinque misteri del dolore, che sono: l'Agonia di Gesù Cristo nel giardino degli ulivi, la Flagellazione, l'Incoronazione di spine, il Viaggio al Calvario, la Crocifissione; o in onore dei cinque misteri della gloria, che sono: la Risurrezione di Gesù Cristo, la sua Ascensione, la Discesa dello Spirito Santo, o Pentecoste, l'Assunzione della Vergine Santa in corpo e anima in cielo e la sua Incoronazione da parte delle tre Persone della santissima Trinità. Si può anche recitare una corona di sei o sette decine, in onore degli anni che si crede abbia vissuto la Santa Vergine sulla terra; o la piccola corona della Santa Vergine, composta da tre Pater e dodici Ave, in onore della sua corona di dodici stelle o privilegi; oppure l'ufficio della Santa Vergine, così universalmente accolto e recitato nella Chiesa; o il piccolo salterio della Santa Vergine, che san Bonaventura ha composto in suo onore e che è così affettuoso e pio che non si può recitare senza sentirsi inteneriti; oppure quattordici Pater e Ave in onore delle quattordici allegrezze; o qualche altra preghiera, inno o cantico della Chiesa, come la Salve Regina, O madre del Redentore, Ave Regina dei cieli, Regina del cielo, secondo i diversi tempi liturgici, o Ave stella del mare, O gloriosa Signora, il Magnificat, o altre devote preghiere di cui i libri sono pieni. 7°. Cantare e far cantare dei cantici spirituali in suo onore. 8°. Farle un certo numero di riverenze o genuflessioni, dicendo per esempio, ogni mattina, sessanta o cento volte: Ave Maria, Vèrgine fedele, per ottenere da Dio, per suo mezzo, la fedeltà alle grazie di Dio durante la giornata; e alla sera: Ave Maria, madre di misericordia, per chiedere perdono a Dio, per mezzo di lei, per i peccati commessi durante il giorno. 9°. Avere cura delle sue confraternite, decorare i suoi altari, coronare e abbellire le sue immagini. 10°. Portare e far portare le sue immagini in processione, portarne una su di sè, come una potente arma contro il demonio. 11°. Far eseguire le sue immagini, o il suo nome, e collocarli nelle chiese, o nelle case, o sulle porte e le entrate di città, di chiese, di case. 12°. Consacrarsi a lei in maniera speciale e solenne.


117. Vi sono molte altre pratiche di devozione alla Santa Vergine, che lo Spirito Santo ha suggerito a delle sante anime e che sono molto santificanti; le si potrà leggere più in esteso nel libro Il Paradiso aperto a Filagia, scritto dal padre Paul Barry, della Compagnia di Gesù, dove egli ha raccolto un gran numero di pratiche che i santi hanno esercitato in onore della Vergine Santa; queste devozioni possono servire in modo meraviglioso per santificare le anime, a condizione che siano fatte come si deve, cioè: 1°. con buona e retta intenzione di piacere a Dio solo, di unirsi a Gesù Cristo come al nostro fine ultimo e di edificare il prossimo; 2°. con attenzione e senza distrazione volontaria; 3°. con devozione, senza fretta o negligenza; 4°. con umile semplicità e in un atteggiamento del corpo che sia rispettoso ed edificante.


118. Dopo tutto ciò, posso dire ad alta voce che, avendo letto quasi tutti i libri che trattano della devozione alla Santa Vergine, e avendo conversato - familiarmente con tante persone sante e dotte di questi ultimi tempi, non ho conosciuto né appreso una pratica di devozione verso la Santa Vergine come quella che sto per esporre, che domandi da un'anima più dedizione a Dio, che la sappia maggiormente svuotare di se stessa e del suo amor proprio, che la conservi più fedelmente nella grazia e mantenga la grazia in lei, che la unisca più perfettamente e con maggior facilità a Gesù Cristo e che infine produca maggior gloria a Dio, santificazione per l'anima e utilità per il prossimo.


119. Poiché la sostanza di questa devozione consiste nell'interiorità che deve formare, essa non sarà compresa da tutti nella stessa misura: alcuni si fermeranno a quanto essa propone di esteriore e non andranno oltre, e saranno i più; altri, un piccolo numero, arriveranno alla sua interiorità, ma non vi saliranno che un gradino. Chi salirà al secondo? Chi arriverà fino al terzo? E infine chi vi dimorerà in modo stabile? Solo colui al quale lo Spirito di Gesù Cristo rivelerà questo segreto. Sarà lui a guidare l'anima fedele, per farla avanzare di virtù in virtù, di grazia in grazia e di luce in luce, per arrivare fino alla trasformazione di se stessi in Gesù Cristo e alla pienezza della sua età sulla terra e della sua gloria in cielo.



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