indietro
90.
Esposte
queste cinque
verità, bisogna ora finalmente fare una buona scelta della
vera devozione alla Santa Vergine, poiché vi sono delle
false devozioni che è facile prendere come vere. Il demonio,
come un falsario e ingannatore sperimentato, ha già
raggirato e fatto perdere tante anime con una falsa devozione alla
Santa Vergine; e ogni giorno, nella sua diabolica esperienza, si
dà da fare per perderne molte altre, illudendole e facendole
addormentare nel peccato, con il pretesto di qualche preghiera,
recitata male, e di qualche pratica esteriore da lui suggerita. Come un
falsario non contraffa di solito che l'oro e l'argento e solo raramente
gli altri metalli, perché non ne vale la pena,
così lo spirito maligno non falsifica tante altre devozioni,
ma quelle di Gesù e di Maria, cioè la devozione
all'Eucaristia e quella mariana, perché queste rappresentano
ciò che l'oro e l'argento sono in confronto agli altri
metalli.
91.
E' dunque
molto importante
conoscere anzitutto le false devozioni alla Vergine Santa per evitarle,
e quella vera per abbracciarla. In secondo luogo, tra le tante e
diverse pratiche della vera devozione alla Santa Vergine, bisogna
conoscere quella che è la più perfetta e gradita
alla Santa Vergine, la più gloriosa per Dio e la
più santificante per noi, per impegnarci a viverla.
92.
Ho trovato
sette specie di
false devozioni alla Santa Vergine: 1°. i devoti critici;
2°. i devoti scrupolosi; 3°. i devoti esteriori;
4°. i devoti presuntuosi; 5°. i devoti incostanti;
6°. i devoti ipocriti; 7°. i devoti interessati.
93.
I devoti
critici sono di
solito degli intellettuali orgogliosi, spiriti forti e presuntuosi, che
hanno in fondo una certa devozione alla Santa Vergine, ma che criticano
quasi tutte le pratiche di essa che le persone semplici rivolgono
semplicemente e santamente a questa buona Madre. Le criticano
perché tali pratiche non sono di loro gusto; mettono in
dubbio tutti i miracoli e i racconti riportati da autori degni di fede,
o tratte dalle cronache degli ordini religiosi, che testimoniano le
misericordie e la potenza della Vergine Santa; guardano con fastidio le
persone semplici e umili inginocchi davanti a un altare, o ad
un'immagine della Vergine, a volte in un angolo della strada, per
pregare Dio; e li accusano pure di idolatria, come se adorassero il
legno o la pietra; dicono che - per quanto li riguarda - non amano per
nulla queste devozioni esteriori e che non sono così deboli
di spirito da aggiungere alla fede tutti quei racconti e storielle
circa la Santa Vergine. Quando vengono poi riferite loro le lodi
meravigliose che i santi Padri tributano alla Vergine Santa, essi
rispondono dicendo che quelli hanno parlato da oratori, esagerando,
oppure ne danno una loro spiegazione alterata. Questa specie di falsi
devoti e di persone orgogliose e mondane è molto da temere;
essi fanno un torto enorme alla Vergine Santa e riescono ad allontanare
il popolo, con il pretesto di estirparne gli abusi
94.
I devoti
scrupolosi sono
persone che temono di disonorare il Figlio onorando la Madre, di
abbassare l'uno elevando l'altra. Non sanno accettare che vengano
attribuite alla Santa Vergine le lodi giustissime che le hanno dato i
santi Padri; accettano con difficoltà che vi sia
più gente inginocchiata davanti all'altare della Santa
Vergine che davanti al Santissimo Sacramento, come se l'uno fosse
contro l'altro, come se coloro che pregano la Santa Vergine non
pregassero Gesù Cristo per mezzo di lei! Non vogliono che si
parli Spesso della Vergine Santa e che ci si rivolga a lei tanto di
frequente. Ecco alcune loro affermazioni ricorrenti: A che servono
tanti Rosari, tante confraternite e tante pratiche esteriori di
devozione mariana? Quanta ignoranza in questi casi! Si mette in
ridicolo la nostra fede! Parlatemi di chi è devoto di
Gesù Cristo (e lo nominano senza scoprirsi il capo, lo dico
tra Parentesi): bisogna ricorrere a Gesù Cristo,
è lui il nostro unico mediatore; bisogna pregare
Gesù Cristo, ecco ciò che è serio!
Quanto essi dicono è vero da una parte, ma l'applicazione
che ne fanno, per impedire la devozione alla Santa Vergine,
è molto pericolosa; è un tranello del demonio,
con il pretesto di un bene maggiore; infatti non si onora di
più Gesù Cristo che quando si onora molto la
Santa Vergine; si onora lei allo scopo di onorare più
perfettamente Gesù Cristo; si va infatti a lei come alla
strada per giungere al traguardo del cammino, che è
Gesù.
95.
La Santa
Chiesa, con lo
Spirito Santo, benedice prima la Santa Vergine e poi Gesù
Cristo: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del
tuo grembo, Gesù». Non perché la Santa
Vergine sia, più di Gesù Cristo, o uguale a lui:
sarebbe un'eresia intollerabile; ma è che per benedire
più perfettamente Gesù Cristo, bisogna prima
benedire Maria. Diciamo dunque con tutti i veri devoti della Vergine
Santa, contro questi falsi devoti scrupolosi: «O Maria, tu
sei benedetta tra tutte le donne e benedetto è il frutto del
tuo grembo, Gesù».
96.
I devoti
esteriori sono
persone che fanno consistere tutta la devozione alla Santa Vergine
nelle pratiche esteriori; esse non gustano che l'esteriore della
devozione alla Santa Vergine, perché non hanno uno spirito
interiore; recitano molti Rosari, ma in fretta; ascoltano molte Messe,
ma senza attenzione; vanno alle processioni, ma senza devozione; si
iscrivono a tutte le confraternite, ma senza cambiare vita, senza
vincere le loro passioni e senza giungere a imitare le virtù
di questa Vergine santissima. Non amano che l'aspetto sensibile della
devozione, senza gustarne la sostanza; se non trovano gusto sensibile
nelle loro pratiche, credono che non siano efficaci e se ne distaccano,
le abbandonano, o le fanno a capriccio. Il mondo è pieno di
questa specie di devoti esteriori e nessuno più di loro
critica le persone di orazione, che si applicano all'interiore come
all'essenziale, senza disprezzare l'esteriore di modestia, che sempre
accompagna la vera devozione.
97.
I devoti
presuntuosi sono
dei peccatori abbandonati alle proprie passioni, o degli amanti del
mondo, i quali, sotto il bel nome di cristiani e di devoti della Santa
Vergine, nascondono l'orgoglio, o l'avarizia, o l'impurità,
o l'ubriachezza, o la collera, o la bestemmia, o la maldicenza o
l’ingiustizia, ecc. Essi dormono tranquilli nelle loro
cattive abitudini, senza sforzarsi molto per correggersi, con la scusa
che sono devoti della Vergine e pensano che Dio li perdonerà
e che non moriranno senza essersi confessati e che non andranno dannati
perché recitano il Rosario, digiunano il sabato, sono
iscritti la confraternita del Santo Rosario o a quella dello Scapolare,
o perché sono membri di un'associazione, o portano l'abitino
o la catenella della Santa Vergine, ecc. Quando si dice loro che questa
devozione non è che una illusione del demonio e una
pericolosa presunzione, capace di perderli, essi non lo vogliono
credere; rispondono che Dio è buono e misericordioso, che
non ci ha creati per dannarci e che non c'è uomo che non
pecchi; dicono che non moriranno senza confessarsi e che un buon mea
culpa in punto di morte basterà; e aggiungono che in
più sono devoti della Santa Vergine, portano lo scapolare e
recitano in suo onore ogni giorno sette Pater e sette Ave fedelmente e
senza ostentazione, e anzi ogni tanto recitano pure il Rosario e
l'ufficio della Santa Vergine e che digiunano, ecc. A conferma di
quanto dicono e per accecarsi ancor più, raccontano qualche
episodio, sentito o letto sui libri, non importa loro se vero o falso,
in cui si dice di qualcuno, morto in peccato mortale e senza
confessarsi, e che, avendo in vita recitato qualche preghiera o
compiuto qualche pratica di devozione alla Santa Vergine, sarebbe stato
fatto risuscitare per confessarsi, o che la sua anima sarebbe rimasta
miracolosamente nel corpo fino a che non avesse potuto confessarsi,
oppure che, per la misericordia della Vergine Santa, abbia ottenuto da
Dio, in punto di morte, la contrizione e il perdono dei suoi peccati e
con questo sia stato salvato. E concludono dicendo che sperano la
stessa cosa per loro stessi.
98.
Nulla, nel
cristianesimo,
è più condannabile di una simile presunzione
diabolica; come si può dire infatti di amare e onorare
davvero la Santa Vergine, quando a causa dei propri peccati, si
continua a colpire, a trafiggere, a mettere in croce e ad offendere
senza pietà Gesù Cristo suo Figlio? Se Maria si
facesse un dovere di salvare con la sua misericordia simili persone,
sarebbe come se autorizzasse la colpa e contribuisse ad oltraggiare e a
crocifiggere il Figlio suo; chi oserebbe mai pensare questo?
99.
Io sono
convinto che se si
abusa in questo modo della devozione alla Santa Vergine, che
è la più santa e la più solida delle
devozioni, dopo quella a Gesù Cristo Signore, si commette un
orribile sacrilegio, il più grave e meno perdonabile, dopo
quello della Comunione ricevuta indegnamente. Ammetto che per essere un
vero devoto della Vergine Santa, non è strettamente
necessario essere cosi santo da evitare ogni peccato, anche se
ciò sarebbe augurabile, ma - si noti bene ciò che
dico - bisogna almeno: 1°. essere sinceramente decisi ad
evitare almeno tutti i peccati mortali, che offendono tanto la Madre
quanto il Figlio; 2°. sforzarsi di evitare ogni altro peccato;
3°. iscriversi alle confraternite, recitare il Rosario o altre
preghiere, digiunare il sabato, ecc.
100.
Tutto
questo è
mirabilmente utile alla conversione di un peccatore, anche indurito. Se
tu che leggi fossi uno di questi, se avessi pure un piede sull'abisso,
io ti consiglio queste pratiche, ma a condizione che tu compia tali
buone opere con l'intenzione di ottenere da Dio, per intercessione
della Vergine Santa, la grazia della contrizione e del perdono dei tuoi
peccati e per vincere le tue cattive abitudini, e non per rimanere
pigramente nello stato di peccato, resistendo ai rimorsi di coscienza,
all'esempio di Gesù Cristo e dei santi e agli insegnamenti
del santo Vangelo.
101.
I devoti
incostanti sono
coloro che manifestano devozione alla Santa Vergine solo a intervalli e
in modo volubile: ora sono fervorosi e ora tiepidi; ora sembrano pronti
a tutto per servirla e poco dopo non sono più gli stessi. A
un momento vorrebbero abbracciare tutte le pratiche di devozione alla
Santa Vergine, dare il nome a tutte le confraternite, e poi non ne
praticano per nulla le regole con fedeltà; cambiano come la
luna, e Maria li mette sotto i suoi piedi come questa,
perché sono instabili e non meritano di essere posti tra i
servitori di questa Vergine fedele, i quali invece hanno come divisa la
fedeltà e la costanza. Piuttosto che caricarsi di tante
preghiere e pratiche di devozione, è meglio farne poche con
amore e perseveranza, resistendo al mondo, al demonio e alla carne.
102.
Vi sono
altri falsi devoti
della Vergine Santa che sono gli ipocriti. Questi coprono i loro
peccati e le cattive abitudini sotto il manto di questa Vergine fedele,
per apparire agli occhi degli altri diversi da quello che sono.
103.
Un'altra
categoria sono i
devoti interessati, i quali ricorrono alla Vergine Santa solo per
vincere qualche processo, o per evitare un pericolo, guarire da una
malattia, o per qualche altro bisogno di questo genere; senza queste
circostanze la dimenticherebbero. Gli uni e gli altri sono falsi
devoti, senza valore davanti a Dio e alla sua santa Madre.
104.
Facciamo
dunque bene
attenzione per non essere nel numero dei devoti critici, che non
credono a nulla e criticano tutto; né dei devoti scrupolosi,
che temono di essere troppo devoti della Santa Vergine in rapporto a
Gesù Cristo; né dei devoti esteriori, che fanno
consistere tutta la devozione in pratiche esteriori; né dei
devoti presuntuosi, che con il pretesto della loro falsa devozione alla
Santa Vergine marciscono nel peccato; né dei devoti
incostanti, che cambiano con leggerezza le loro pratiche di devozione,
o alla prima tentazione le abbandonano del tutto; né dei
devoti ipocriti, che si iscrivono alle confraternite e portano le
insegne della Vergine Santa per farsi credere buoni; né
infine dei devoti interessati, che ricorrono alla Vergine Santa solo
per essere liberati dai mali del corpo, o per ottenere dei beni
temporali.
105.
Dopo aver
smascherato e
condannato le false devozioni alla Santa Vergine, bisogna ora
brevemente descrivere quella vera, che invece è: 1°.
interiore; 2°. tenera; 3°. santa; 4°. costante;
5° disinteressata.
106.
In primo
luogo, una vera
devozione alla Santa Vergine è interiore, cioè
proviene dallo spirito e dal cuore e deriva dalla stima che si ha per
la Santa Vergine, dalla profonda consapevolezza delle sue grandezze e
dall'amore che le si porta.
107.
In secondo
luogo, una
devozione vera è tenera, cioè piena di fiducia
nella Santa Vergine, come quella di un bambino nei confronti della sua
buona mamma. Questo fa sì che un'anima ricorra a Maria e per
tutti i propri bisogni, del corpo e dello spirito, con molta
semplicità, confidenza e tenerezza; in ogni momento, in ogni
luogo e per tutto, l'anima invoca l'aiuto della sua buona Madre: nei
dubbi, per essere illuminata; negli smarrimenti, per ritrovare il
cammino; nelle tentazioni, per essere sostenuta; nelle debolezze, per
essere rinvigorita; nelle cadute, per essere rialzata; negli
scoraggiamenti, per essere rincuorata; negli scrupoli, per esserne
liberata; nelle croci, nelle fatiche e contrarietà della
vita, per essere consolata. In ogni sorta di mali, del corpo e dello
spirito, Maria è il suo soccorso ordinario, senza timore che
questa buona Madre si senta disturbata, o che Gesù Cristo ne
sia dispiaciuto.
108.
In terzo
luogo, la vera
devozione alla Santa Vergine è santa, cioè deve
condurre un'anima a evitare il peccato e a imitare le virtù
della Vergine Santa, in particolare la sua umiltà profonda,
la viva fede, l'obbedienza cieca, la continua orazione, la
mortificazione universale, la purezza divina, l'ardente
carità, la pazienza eroica, l'angelica dolcezza e la
sapienza divina. Sono queste le dieci principali virtù della
Vergine Santa.
109.
In quarto
luogo, la vera
devozione alla Santa Vergine è costante. Essa stabilizza
l'anima nel bene e la conduce a non abbandonare con facilità
le sue pratiche di devozione. La rende coraggiosa nell'opporsi al
mondo, con le sue mode e principi, alla carne, con le sue molestie e
passioni, al demonio, con le sue tentazioni. In questo modo una persona
veramente devota della Vergine Santa non è per nulla
volubile, né afflitta, ne scrupolosa o timorosa. Non
è che non cada, o che non possa a volte cambiare nelle
espressioni sensibili della sua devozione; ma se cade, si rialza,
tendendo la mano alla sua buona Madre; se perde ogni gusto, o diviene
insensibile, non se ne dà pena: il giusto vive di fede, e il
fedele devoto di Maria vive della fede di Gesù e di Maria e
non dell'emozione sensibile del corpo.
110.
In quinto
luogo, la vera
devozione alla Santa Vergine è disinteressata,
cioè ispira ad un'anima di non cercare se stessa, ma Dio
solo, nella sua santa Madre. Un autentico devoto di Maria non serve
questa augusta Regina con intenzione di lucro e di interesse,
né per un proprio vantaggio, temporale o eterno, corporale o
spirituale, ma unicamente perché ella merita di essere
servita, e in lei Dio solo. Precisamente, non ama Maria
perché gli fa del bene, o perché spera di averne
da lei, ma perché ella è degna di essere amata.
Per questo egli la ama e la serve fedelmente, sia quando non prova
gusto sensibile o si sente nell'aridità, sia quando ne gusta
la dolcezza e il fervore sensibile; la ama allo stesso modo sul
Calvario e alle nozze di Cana. Oh! com'è gradito e prezioso
agli occhi di Dio e della sua santa Madre, il devoto di lei che non
ricerca per nulla se stesso nei servizi che rende. Ma
com’è raro trovarne oggi! Ed è
perché non sia più così raro, che ho
preso carta e penna per mettere per iscritto ciò che ho
insegnato con frutto, in pubblico e in privato, nelle missioni che ho
predicato durante parecchi anni.
111.
Ho
già detto
molte cose sulla Santa Vergine, ma ne ho ancora molte da dire e ne
tralascerò ancora un numero infinito, sia per ignoranza e
incapacità, che per mancanza di tempo, nel proposito che ho
di formare un vero devoto di Maria e autentico discepolo di
Gesù Cristo.
112.
Oh! quanto
sarebbe spesa
bene la mia fatica, se questo breve scritto, capitando fra le mani di
un'anima per bene, veramente nata da Dio e da Maria, e «non
da sangue, né da volere di carne, né da volere di
uomo», le scoprisse e ispirasse, con la grazia dello Spirito
Santo, la grandezza e il valore di questa vera e solida devozione alla
Santa Vergine che sto per esporre ora! Se sapessi che il mio sangue di
peccatore potesse servire a far penetrare nei cuori le
verità che scrivo in onore della mia cara Madre e regale
Sovrana, di cui mi sento l'ultimo dei figli e schiavi, me ne servirei
invece dell'inchiostro, per tracciare questi caratteri, nella speranza
che ho di trovare delle anime buone, le quali sapranno - con la loro
fedeltà alla pratica di devozione che voglio insegnare -
compensare la mia cara Madre e Sovrana dei - danni subiti a causa della
mia ingratitudine e infedeltà
113.
Più
che mai
sono portato a credere e a sperare che si realizzi tutto ciò
che ho profondamente impresso nel cuore, e che da molti anni vado
chiedendo a Dio; cioè che presto o tardi la Santa Vergine
avrà sempre più figli, servi e schiavi d'amore e
che, per questo mezzo, Gesù Cristo, mio caro Signore,
regnerà sempre più nei cuori
114.
Prevedo
molte belve
arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti
diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si
è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle
tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui
conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e
quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica. Ma non
importa! Anzi, tanto meglio! Questa previsione mi incoraggia e mi fa
sperare un grande successo, cioè una grande schiera di
valorosi e coraggiosi soldati di Gesù e di Maria, dell'uno e
dell'altro sesso, per combattere il mondo, il demonio e la natura
corrotta, nei tempi difficili che sempre più si avvicinano! «Chi
legge comprenda». «Chi può capire,
capisca».
115.
Vi sono
diverse pratiche
interiori di vera devozione alla Santa Vergine. Ecco una sintesi delle
principali. 1°. Onorarla come la degna Madre di Dio con il
culto di iperduliha, cioè stimarla e onorarla più
che tutti gli altri santi, come il capolavoro della grazia e la prima
dopo Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo. 2°. Meditare
sulle sue virtù, sui suoi privilegi e sul suo agire.
3°. Contemplare le sue grandezze. 4°. Esprimerle atti
di amore, di lode e di ringraziamento. 5°. Invocarla di cuore.
6°. Offrirsi e unirsi a lei. 7°. Compiere le proprie
azioni per essere a lei gradito. 8°. Iniziare, continuare e
terminare ogni nostra azione per mezzo di lei, in lei, con lei e per
lei, allo scopo di compierle per mezzo di Gesù Cristo, in
Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per
Gesù Cristo, nostro ultimo fine. Spiegheremo poi questa
ultima pratica.
116.
La vera
devozione alla
Santa Vergine comprende anche diverse pratiche esteriori, di cui ecco
le principali. 1°. Iscriversi alle sue confraternite ed entrare
nelle sue associazioni. 2°. Entrare negli ordini e istituti
religiosi fondati in suo onore. 3°. Proclamare le sue lodi.
4°. Fare elemosine, digiuni, e mortificazioni del corpo e dello
spirito, in suo onore. 5°. Portare su di sè le sue
insegne, come la corona del Rosario, lo scapolare, una catenella.
6°. Recitare con attenzione, devozione e semplicità
il santo Rosario di quindici decine di Ave Maria, in onore dei quindici
principali misteri di Gesù Cristo, o la corona di cinque
decine, che è un terzo del Rosario, in onore dei cinque
misteri della gioia, che sono: l'Annunciazione, la Visitazione, la
Nascita di Gesù Cristo, la Purificazione e il Ritrovamento
di Gesù al tempio; o in onore dei cinque misteri del dolore,
che sono: l'Agonia di Gesù Cristo nel giardino degli ulivi,
la Flagellazione, l'Incoronazione di spine, il Viaggio al Calvario, la
Crocifissione; o in onore dei cinque misteri della gloria, che sono: la
Risurrezione di Gesù Cristo, la sua Ascensione, la Discesa
dello Spirito Santo, o Pentecoste, l'Assunzione della Vergine Santa in
corpo e anima in cielo e la sua Incoronazione da parte delle tre
Persone della santissima Trinità. Si può anche
recitare una corona di sei o sette decine, in onore degli anni che si
crede abbia vissuto la Santa Vergine sulla terra; o la piccola corona
della Santa Vergine, composta da tre Pater e dodici Ave, in onore della
sua corona di dodici stelle o privilegi; oppure l'ufficio della Santa
Vergine, così universalmente accolto e recitato nella
Chiesa; o il piccolo salterio della Santa Vergine, che san Bonaventura
ha composto in suo onore e che è così affettuoso
e pio che non si può recitare senza sentirsi inteneriti;
oppure quattordici Pater e Ave in onore delle quattordici allegrezze; o
qualche altra preghiera, inno o cantico della Chiesa, come la Salve
Regina, O madre del Redentore, Ave Regina dei cieli, Regina del cielo,
secondo i diversi tempi liturgici, o Ave stella del mare, O gloriosa
Signora, il Magnificat, o altre devote preghiere di cui i libri sono
pieni. 7°. Cantare e far cantare dei cantici spirituali in suo
onore. 8°. Farle un certo numero di riverenze o genuflessioni,
dicendo per esempio, ogni mattina, sessanta o cento volte: Ave Maria,
Vèrgine fedele, per ottenere da Dio, per suo mezzo, la
fedeltà alle grazie di Dio durante la giornata; e alla sera:
Ave Maria, madre di misericordia, per chiedere perdono a Dio, per mezzo
di lei, per i peccati commessi durante il giorno. 9°. Avere
cura delle sue confraternite, decorare i suoi altari, coronare e
abbellire le sue immagini. 10°. Portare e far portare le sue
immagini in processione, portarne una su di sè, come una
potente arma contro il demonio. 11°. Far eseguire le sue
immagini, o il suo nome, e collocarli nelle chiese, o nelle case, o
sulle porte e le entrate di città, di chiese, di case.
12°. Consacrarsi a lei in maniera speciale e solenne.
117.
Vi sono
molte altre
pratiche di devozione alla Santa Vergine, che lo Spirito Santo ha
suggerito a delle sante anime e che sono molto santificanti; le si
potrà leggere più in esteso nel libro Il Paradiso
aperto a Filagia, scritto dal padre Paul Barry, della Compagnia di
Gesù, dove egli ha raccolto un gran numero di pratiche che i
santi hanno esercitato in onore della Vergine Santa; queste devozioni
possono servire in modo meraviglioso per santificare le anime, a
condizione che siano fatte come si deve, cioè: 1°.
con buona e retta intenzione di piacere a Dio solo, di unirsi a
Gesù Cristo come al nostro fine ultimo e di edificare il
prossimo; 2°. con attenzione e senza distrazione volontaria;
3°. con devozione, senza fretta o negligenza; 4°. con
umile semplicità e in un atteggiamento del corpo che sia
rispettoso ed edificante.
118.
Dopo tutto
ciò,
posso dire ad alta voce che, avendo letto quasi tutti i libri che
trattano della devozione alla Santa Vergine, e avendo conversato -
familiarmente con tante persone sante e dotte di questi ultimi tempi,
non ho conosciuto né appreso una pratica di devozione verso
la Santa Vergine come quella che sto per esporre, che domandi da
un'anima più dedizione a Dio, che la sappia maggiormente
svuotare di se stessa e del suo amor proprio, che la conservi
più fedelmente nella grazia e mantenga la grazia in lei, che
la unisca più perfettamente e con maggior
facilità a Gesù Cristo e che infine produca
maggior gloria a Dio, santificazione per l'anima e utilità
per il prossimo.
119.
Poiché la
sostanza di questa devozione consiste nell'interiorità che
deve formare, essa non sarà compresa da tutti nella stessa
misura: alcuni si fermeranno a quanto essa propone di esteriore e non
andranno oltre, e saranno i più; altri, un piccolo numero,
arriveranno alla sua interiorità, ma non vi saliranno che un
gradino. Chi salirà al secondo? Chi arriverà fino
al terzo? E infine chi vi dimorerà in modo stabile? Solo
colui al quale lo Spirito di Gesù Cristo rivelerà
questo segreto. Sarà lui a guidare l'anima fedele, per farla
avanzare di virtù in virtù, di grazia in grazia e
di luce in luce, per arrivare fino alla trasformazione di se stessi in
Gesù Cristo e alla pienezza della sua età sulla
terra e della sua gloria in cielo.