Il Santo inizia questo libro, probabilmente rivolto a un confratello, così :«Ecco un segreto, o anima predestinata, che l'Altissimo mi ha rivelato e che io non ho potuto trovare in
alcun libro, né vecchio, né nuovo.», che, come tale, non può essere rivelato ("se non alle persone meritevoli") e che quindi richiede una certa preparazione prima di leggerlo.
Meritevole non è nessuno di fronte a Dio, ma il santo penso si riferisce probabilmente al fatto che bisogna essere interiormente preparati, da molte fatiche a causa della fede,
per saper accogliere le parole di questo scritto e non lasciarle cadere o sciupare e portarne vero frutto.

Se del trattato si dice di non abbandonarlo se ad una prima lettura non dice niente ma di rileggerlo, tanto più penso di questo piccolo opuscolo.
Don Giuseppe De Luca scrisse: "Del breve opuscolo del Santo, non perdere, lettore, una sola parola... Nelle poche righe il Santo ha messo dal pari suo, e cioè con la strordinaria potenza e vivezza, concisione e ricchezza d'un signore dell'amore, il segreto di una vita eroica, vissuta sotto il segno e nel nome di Maria"



La consacrazione alla devozione della Schiavitù d'Amore è una cosa seria e và fatta con calma e solo sotto consiglio del direttore spirituale (mai da soli!!!).